La grotta «Kesslerloch» si annovera fra i più importanti rilevamenti dell’ultima fase dell’era glaciale in Europa e mostra tracce di insediamenti del paleolitico superiore (14000 – 12000 a. C.).
In passato, il luogo fungeva probabilmente da punto di ritrovo estivo per gruppi di cacciatori durante la stagione di caccia. Il nome è però sorto da un popolo nomade, i gitani, di professione ramai, che utilizzavano la grotta quale luogo di permanenza. La grotta, con una superficie di quasi 200 m2, compreso il terreno boschivo e i prati antistanti, è un bene protetto dallo Stato dal 1902 e si può visitare gratuitamente.
A chi desidera avere maggiori informazioni sul Kesserloch, si consiglia di visitare il museo a Sciaffusa il giorno di Ognissanti.